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L’Epicondilite

 Cos’è?…

Detto anche gomito del tennista e ad oggi anche del giocatore di padel,  è un’espressione che viene utilizzata per indicare un disturbo a carico del gomito dovuto alla degenerazione di un tendine alla sua inserzione ossea sull’epicondilo omerale (piccola sporgenza ossea terminale dell’omero che si trova nel gomito). Questo disturbo, che può provocare dolore anche molto intenso, è una conseguenza del sovraccarico tendineo dovuto a una continua sollecitazione dei muscoli epicondiloidei (quei muscoli, cioè, che permettono l’estensione del polso e delle dita della mano) e che sono legati non solo ad attività sportive ma anche ad abitudini di vita quotidiana.

Sintomatologia

L’infiammazione origina quando i tendini che si inseriscono sull’epicondilo laterale omerale all’altezza del gomito, subiscono una degenerazione che scompagina le fibre elastiche e le sostituisce con fibre cicatriziali.

Si tratta di una patologia degenerativa ( se non trattata peggiora con il passare del tempo) e può essere indotta da una serie di microtraumi, si manifesta più frequentemente in quei soggetti che, a causa di specifiche attività sportive o lavorative, ripetono frequentemente movimenti che interessano gomito, polso e mano e si trovano costretti a mantenere gomito e braccio in una posizione innaturale per un tempo prolungato. Per esempio chi svolge mansioni “da scrivania” e dunque lavora al computer per svariate ore al giorno, oppure i camerieri o ancora i meccanici.

Il dolore a livello del gomito è il sintomo più indicativo dell’epicondilite. Inizialmente il dolore è circoscritto, si manifesta quando si compiono movimenti di estensione del polso o della mano contro una resistenza e tende ad aumentare se sollecitato attraverso movimenti che richiedono il coinvolgimento dei muscoli dell’avambraccio.

Cause

Se l’epicondilite non viene trattata, il dolore può irradiarsi lungo l’avambraccio e persistere anche a riposo.

L’approccio terapeutico prevede:

a seconda della fase che ci si presenta (acuta o cronica) approcceremo in maniera differente la situazione venutasi a presentare.

Si abbina terapia manuale atta ad allentare le strutture del braccio, avambraccio, collo, abbinata a laser terapia (theal terapy) e crioultrasuono.

In una seconda fase post-acuta si integrerà la terapia con sedute di onde d’urto a cadenza settimanale abbinata nei successivi giorni a laser terapia e tecar capacitiva.

Infine proporremo al paziente degli esercizi di allungamento e decoaptazione articolare per elasticizzare e far avere meno conflitto articolare.

È di cruciale importanza mantenere l’arto a riposo: per permettere che i trattamenti abbiano esito positivo, gomito e polso devono evitare tutti quei movimenti che provocano lo sforzo del tendine.

L’obiettivo delle terapie è sia aumentare l’elasticità del tendine, sia migliorare la vascolarizzazione. I due aspetti, infatti, sono strettamente correlati, e concorrono a condizionare la capacità di movimento del tendine e, dunque, il dolore provato dal paziente.

Per i nostri pazienti sportivi e non, per le prime settimane di ripresa dell’attività proponiamo dei detensori da indossare durante lo sforzo fisico.